31 Marzo 2020

Cosa preoccupa noi formatori?

Ovvero "I dolori del giovane formatore digitale".

Le vicende delle ultime settimane hanno spinto la formazione dalle aule fisiche all’on-line.

Niente più persone sedute davanti a noi, sguardi, interazione diretta. Al posto di tutto questo abbiamo invece: Team, Zoom, WebEx, GotoWebinar, ecc…

Non è facile dimostrare entusiasmo per le aule virtuali quando ci sentiamo stressati e sotto pressione per un cambiamento molto rapido.

Molti programmi formativi sono stati riprogettati ed ogni formatore ha dovuto accelerare la propria curva di apprendimento delle varie piattaforme.

Le preoccupazioni sono diverse e comprensibili.

Provo ad elencarne alcune:

  • la qualità intanto: quanto è efficace la formazione on-line?
  • il coinvolgimento dei nostri partecipanti nelle classi virtuali
  • problemi di banda, di audio e di video…
  • la necessità di registrare la formazione (obblighi formativi, formazione finanziata ecc…)
  • le funzionalità della piattaforma
  • una parziale o completa “traduzione” di alcuni contenuti per l’on-line
  • partecipanti non abituati dell’uso della piattaforma
  • aggiungete voi le altre…

Sono tutte preoccupazioni valide.

Queste preoccupazioni sono però superabili attraverso una combinazione di preparazione, supporto tecnico di esperti, prove ed errori sulle piattaforme.

Per farlo però è necessario cambiare punto di vista.

Noi professionisti dell’apprendimento dobbiamo affrontare la sfida cercando i lati positivi della situazione, vedendola anche come un’opportunità che probabilmente è qui per restare anche dopo la fine dell’emergenza.

Quali sono quindi i lati positivi della formazione on-line?

  • Faremo meno strada, meno auto o treni, meno costi e rischi. Per me un sicuro aumento della qualità di vita, meno inquinamento per l’ambiente e molto altro.
  • Ma anche i nostri partecipanti non si devono spostare da casa o dall’ufficio con evidenti riduzioni di costi per le aziende.
  • Conoscendo meglio le piattaforme e con uno sforzo progettuale, ci possiamo rendere conto delle possibilità di interazione: i partecipanti possono contribuire verbalmente, con la chat, allegando file di esercizi, o audio.
  • Avere per tutti i partecipanti un pc in rete significa avere possibilità di approfondimento immediato attraverso la navigazione web.
  • Possiamo registrare le sessioni per permettere alle persone di rinforzare l’apprendimento.
  • Sarà più facile proporre “follow up” formativi grazie a meno spostamenti.
  • Ed altro ancora…

In conclusione

Le aule virtuali ci permettono di costruire “ponti” con i nostri partecipanti: permettono di far arrivare un contenuto dove ci potrebbe invece essere un abbandono dell’apprendimento.

Vediamo infine la formazione on-line come qualcosa che integra ed arricchisce il nostro bagaglio e non come qualcosa che ci impoverisce.

Per continuare l’approfondimento, ti invito al nostro Webinar del 2 Aprile alle 17.00: clicca nel link per iscriverti, la partecipazione è gratuita: Il formatore digitale: approcci e tecniche per le aule virtuali.

Paolo Vallicelli

Paolo Vallicelli

Paolo Vallicelli, Trainer & Business Coach, ha l’obiettivo di rendere le organizzazioni sempre più “client oriented” sostenendo le persone a trovare soluzioni efficaci e sostenibili.