Il Cambiamento
La trasformazione culturale è immancabilmente guidata dalla performance: è la competizione stessa ad imporlo e le aziende o i singoli individui che non sapranno offrire una performance superiore a quella accettabile in passato non saranno in grado di sopravvivere nei mercati attuali, sovraffollati, instabili e frammentati.
Le aziende devono rendersi conto che il coaching non è altro che lo stile manageriale di una cultura aziendale rinnovata: a forme di riserbo e censura si sostituiscono apertura e franchezza, le pressioni esercitate dal lavoro si traducono in sfide e quelle convulse reazioni con l’acqua alla gola pur di chiudere i lavori nel rispetto delle scadenze cedono il passo all’elaborazione strategica di lungo termine.
I dipendenti avvertono dal profondo del cuore l’esigenza di disporre di maggior potere decisionale e di farsi carico di più grandi responsabilità, e in molti casi li stanno ottenendo entrambi. Con tutto ciò, benché non facciano altro che riempirsi la bocca della parola empowerment, molti manager continuano a coltivare quella grinta aggressiva di chi è abituato a decidere da solo e per tutti.
La forza vitale della personalità di ogni individuo sta nell’autostima: se questa viene soffocata o compromessa, si hanno gravi ripercussioni su ogni aspetto della vita dell’individuo. Lo stress non è altro che il risultato di una prolungata repressione della stima di sé.